Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo by Franco Farinelli

Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo by Franco Farinelli

autore:Franco Farinelli
La lingua: ita
Format: azw3, epub
ISBN: 8806160206
editore: Einaudi
pubblicato: 2003-12-28T23:00:00+00:00


56. Vita e generi di vita.

Secondo una stima, alla vigilia della Prima guerra mondiale le golondrinas, cioè le rondinelle, furono circa 100 000 [Bade 2000, trad. it. p. 175]. Il rilievo di cui tale migrazione transatlantica gode sui manuali [George 1959, trad. it. p. 227] è in genere l'effetto della traduzione in termini folkloristici di un processo che in realtà mette in crisi, prima d'altro, la logica della classificazione geografica degli spostamenti di popolazione. A fare attenzione, tutti i movimenti ritmici e stagionali obbediscono di fatto, a eccezione appunto dell'ultimo, ai criteri euclidei (§§ 4, 24) della continuità e dell'omogeneità (dell'ambito al cui interno lo spostamento avviene) e dell'isotropismo, vale a dire del riferimento a un unico centro. Sono cioè concepiti come se si svolgessero non nel mondo reale ma sulla carta, sul materiale supporto della rappresentazione cartografica, di cui finiscono con l'assumere le proprietà. Geografia, s'è detto, è fin qui appunto significato, salvo alcune parentesi, descrivere il mondo proprio in maniera che tutto questo accada (§§ 1-2). Ma questo non accade direttamente, bensì attraverso la mediazione, in questo caso, del più potente e controverso dei concetti elaborati da Vidal de La Blache [1911] e dalla sua scuola: il concetto di genere di vita, l'insieme delle pratiche, delle tecniche e dei modelli mentali per mezzo dei quali un gruppo umano sopravvive in seno a un determinato ambiente fisico. Allestito all'inizio del Novecento, tale concetto non ha retto l'analisi delle società fondate sulla divisione del lavoro e sulla duplice, connessa distinzione tra differenziazione sociale e professionale. E ciò a dispetto della revisione, dovuta proprio a Max Sorre, della formulazione originaria, fondata sulla relazione biunivoca tra ambito e genere di vita. Per Sorre [1948; 1952, pp. 11-37; 1957, pp. 197-99], al contrario, in ogni ambito esistono tanti generi di vita quante sono le professioni: soluzione che appunto trascura l'articolazione della società, perché per esempio medici e ingegneri, che pure hanno professioni e ritmi di vita diversi, appartengono alla stessa classe sociale, di cui invece non fa parte il ragazzo tuttofare dello studio d'ingegneria [Derruau 1961, pp. 107-13]. Con il che i geografi escono di scena ed entrano con decisione i sociologi [Le Lannou 1949, pp. 147-51; George 1966].

Peccato che la brusca uscita di scena dei geografi abbia impedito, al riguardo, la comprensione della funzione nascosta ma decisiva dell'idea di genere di vita: trasferire la continuità, l'omogeneità e l'isotropismo di un dato complesso ambientale, composto di elementi fissi e statici o che modificano molto lentamente la propria forma e la propria posizione, alla composizione sociale di coloro che risiedono al suo interno e si spostano dentro e fuori di esso. Per questo appunto la migrazione delle «rondinelle», scomparsa tra le due guerre, metteva in crisi lo schema, e come tale andava assunta anzitutto come fenomeno di folklore: perché comportando l'attraversamento dell'oceano negava la continuità del mezzo (terra e mare, non semplicemente montagna e pianura come in molti altri casi) al cui interno il movimento avveniva; implicando il passaggio da un emisfero all'altro affermava



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